La Settimana Santa (in latino: Hebdomas Sancta o Hebdomas Maior, “Settimana Maggiore”; in greco antico: Ἁγία καὶ Μεγάλη Ἑβδομάς, Hagia kai Megale Hebdomas, «Santa e Grande Settimana») è la settimana nella quale il cristianesimo celebra gli eventi di fede correlati agli ultimi giorni di Gesù, che comprende in particolare la sua passione, morte in croce e resurrezione il terzo giorno successivo.
In tutto il mondo, la maggior parte dei cristiani chiama Settimana Santa il periodo dalla Domenica delle palme al Sabato santo, che precede la Pasqua, cioè la domenica in cui si celebra solennemente la resurrezione di Gesù Cristo dalla morte di croce. La Pasqua è la massima solennità della fede cristiana e in occidente si celebra ogni anno la domenica che segue la prima luna piena di primavera (tra fine marzo e aprile).
Lo stesso argomento in dettaglio: Calcolo della Pasqua.
I riti religiosi della Settimana Santa sono celebrati con solennità in pressoché tutto il mondo cristiano.
Domenica delle Palme
La Settimana Santa si apre con la Domenica delle Palme, nella quale si celebra l’entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme, acclamato come Messia e figlio di Davide. Nella liturgia cattolica viene letto il racconto della Passione di Gesù secondo l’Evangelista corrispondente al ciclo liturgico che si sta vivendo o, nella messa tridentina, la Passione secondo Matteo. La tradizione risale a prima del IV secolo. Questa ricorrenza non segna la fine della Quaresima, che “decorre dal Mercoledì delle Ceneri fino alla Messa «Cena del Signore» esclusa”.[1] (Secondo il Codice delle Rubriche del Breviario e del Messale Romano del 1960 il Tempo di Quadragesima terminò già prima dei Vespri della domenica I di Passione, la domenica prima di quella delle palme).[2]
Lunedì, martedì e mercoledì della Settimana Santa
Lunedì: è il giorno dell’amicizia. Gesù lo passa a Betania in compagnia dei suoi tre grandi amici: Marta, Maria e Lazzaro. Anche se Maria fa un bel gesto, ovvero di profumare i suoi piedi, Giuda Iscariota le recrimina il gesto, facendo notare che quel profumo poteva essere dato ai poveri, ma Gesù la difende. Gesù ha goduto l’amicizia, ha sempre cercato di avere dei buoni amici. Per il cristiano, essere amici è dono e missione.
Martedì: è il giorno dello sdegno, momento della Settimana Santa in cui si ricorda lo sdegno di Gesù che scaccia i mercanti dal tempio, accusandoli di aver trasformato il tempio in un luogo dedito al denaro, abusando del loro potere per il proprio profitto personale. I riti religiosi del Martedì Santo prevedono letture durante la Messa che ricordano l’episodio evangelico. È inoltre il giorno che precede il tradimento: Gesù annuncia il tradimento di uno dei suoi Apostoli e la negazione ripetuta per tre volte da parte di San Pietro.
Mercoledì: è il giorno del tradimento di Giuda, il giorno della tristezza. Gesù è tradito da Giuda Iscariota per 30 denari.
Il lunedì, martedì e mercoledì santo la Chiesa contempla in particolare il tradimento di Giuda per trenta denari. La prima lettura della messa presenta i primi tre canti del Servo del Signore che si trovano nel libro del profeta Isaia.
Giovedì santo
Messa del crisma
Nella Chiesa cattolica, durante la mattina del giovedì santo o il pomeriggio del mercoledì santo vengono consacrati gli oli santi e i presbiteri rinnovano le promesse fatte nel giorno della loro ordinazione sacerdotale.
Cena del Signore
Il solenne triduo pasquale della passione, morte e resurrezione di Cristo inizia nel pomeriggio del giovedì santo. La sera si celebra la messa in Cena Domini, nella quale si ricorda l’Ultima cena di Gesù, l’istituzione dell’Eucaristia e del sacerdozio ministeriale, e si ripete la lavanda dei piedi effettuata da Cristo nell’Ultima cena. Alla fine della messa le croci restano velate, le campane silenti, e gli altari senza ornamenti, eccettuato l’altare della reposizione dove vengono conservate le ostie consacrate durante la messa per l’adorazione e per la comunione del giorno seguente.
Venerdì Santo
Enna, momento della processione del Cristo morto
Enna, momento della processione del Cristo morto
tradizionale processione delle “Barette”, rappresentanti la Passione di Cristo il venerdì santo a Messina
tradizionale processione delle “Barette”, rappresentanti la Passione di Cristo il venerdì santo a Messina
Il Venerdì Santo si ricorda il giorno della morte di Gesù sulla croce. La chiesa celebra la solenne celebrazione della Passione, divisa in tre parti:
La liturgia della parola, con la lettura del quarto canto del servo del Signore di Isaia (52,13-53,12[3]), dell’Inno cristologico della lettera ai Filippesi (2,6-11[4]) e della passione secondo Giovanni.
L’adorazione della croce, a cui viene tolto il velo.
La santa comunione con delle ostie consacrate la sera prima. Non si celebra alcuna messa in questa giornata, uno dei due giorni aliturgici del rito romano.
Il Venerdì Santo è tradizione effettuare il pio esercizio della Via Crucis. La chiesa cattolica pratica il digiuno ecclesiastico e si astiene dalle carni come forma di partecipazione alla passione e morte del suo Signore. In questo giorno è anche usanza fare visita a più chiese per adorare l’Eucaristia presente negli altari della reposizione, detti “sepolcri”.
Sabato Santo
Il Sabato Santo è tradizionalmente giorno in cui non si celebra l’Eucaristia (giorno aliturgico), e la comunione si porta solamente ai malati in punto di morte. Viene celebrata al solito la liturgia delle Ore. Con la veglia pasquale si inizia il tempo pasquale.
Nella notte fra sabato e domenica si celebra la solenne veglia pasquale, che, nella Chiesa cattolica, è la celebrazione più importante di tutto l’anno liturgico. In essa:
Si celebra la resurrezione di Cristo attraverso la liturgia del fuoco: al fuoco nuovo si accende il cero pasquale, che viene portato processionalmente in chiesa; durante la processione si proclama La luce di Cristo, e si accendono le candele dei fedeli. All’arrivo al presbiterio il cero è incensato e si proclama l’annuncio pasquale.
La liturgia della Parola ripercorre con sette letture dell’Antico Testamento gli eventi principali della storia della salvezza, dalla creazione del mondo attraverso la liberazione del popolo d’Israele dalla schiavitù d’Egitto, alla promessa della nuova alleanza. Dopo il canto solenne del Gloria (che non era mai stato recitato durante la quaresima), l’epistola proclama la vita nuova in Cristo risorto, e nel Vangelo si legge il racconto dell’apparizione degli angeli alle donne la mattina di Pasqua.
Segue la liturgia battesimale, nella quale tutti i fedeli rinnovano le promesse del proprio battesimo, e vengono battezzati, se ce ne sono, i catecumeni che si sono preparati al sacramento.
La liturgia eucaristica si svolge come in tutte le messe.
Processione del Sabato santo di Caulonia, detta “Caracolo”.
Processione del Sabato santo di Caulonia, detta “Caracolo”.
Le tenebre
Lo stesso argomento in dettaglio: Ufficio delle Tenebre.
L’Ufficio delle Tenebre (latino: Officium Tenebrarum o Tenebrae) è costituito dalla celebrazione solenne del Mattutino e delle Lodi del giovedì santo, venerdì santo e sabato santo, così come erano universalmente celebrate prima delle riforme del XX secolo. Si compone del canto dei salmi, delle lamentazioni, dei responsori, del Benedictus e del Miserere e si celebra le sere del mercoledì, del giovedì e del venerdì santo. Un rito particolare è lo spegnimento di quattordici candele, poste su una saettia, un candeliere triangolare con quindici candele, al canto di ciascun salmo. Al termine del Benedictus l’ultima candela non veniva spenta, ma celata dietro l’altare, ad indicare l’arresto di Gesù, la cui luce però non si spegneva mai, lasciando alla fine la chiesa nell’oscurità totale; a questo punto si faceva il “terremoto” o strepitus.