CURIOSITA’
Perché i sacerdoti/diaconi velano le loro mani quando portano il Santissimo Sacramento nell’ostensorio?
La domanda è: se un sacerdote ha il potere di Dio per consacrare il Pane e il Vino nel Corpo e Sangue di Cristo con le nude mani, e persino durante la benedizione tocca il preziosissimo Corpo di Cristo per riporlo nella lunetta e poi nell’ostensorio, perché deve usare un velo per sollevare quell’ostensorio? È un gesto di rispetto? Se sì, perché tocca l’Ostia Sacra direttamente con le mani? Cosa rappresenta esattamente? Apparentemente le mani del sacerdote non sono indegne di toccare il Corpo di Cristo o l’ostensorio dorato che Lo custodisce. Per capirlo, dobbiamo prima comprendere l’essenza della Benedizione del Santissimo Sacramento.
Innanzitutto, un sacerdote viene ordinato per benedire e consacrare il popolo di Dio con le sue mani, per questo chi non ha mani non può essere ordinato, si dice abbia un impedimento canonico. Le mani del sacerdote sono consacrate durante l’Ordinazione.
Ma c’è un momento speciale in cui è Cristo stesso a benedire il suo popolo. Questo momento è la Benedizione del Santissimo Sacramento.
Durante questa cerimonia “della Benedizione di Cristo”, non è il sacerdote a benedire o ad agire, né lo fa in persona Christi, no, è Cristo stesso (il vero Sacerdote) che in quel momento, esposto sull’altare, agisce e benedice. Perciò, per mostrare che non è il sacerdote a benedire il popolo, egli copre (nasconde) le sue mani benedette con un velo omerale (dal latino omerus “spalla”).
Quando le mani del sacerdote sono velate, si capisce che non è lui a benedire ma Cristo stesso.
Quindi durante la benedizione, l’adorazione o la processione del Corpus Christi (che deriva dalla benedizione), il sacerdote porta il Santissimo Sacramento in processione a mani velate, mentre le benedizioni di Cristo si irradiano come raggi verso il popolo, come mostra la forma dell’ostensorio. È Cristo stesso che procede.
Un mistico riverbero avvolge l’assemblea dei fedeli mentre il Santissimo Sacramento avanza in questa solenne processione. Le mani velate del sacerdote sono un gesto di sottomissione profonda, poiché in quel momento non è più un semplice ministro ad officiare, ma è Cristo stesso che riversa la Sua grazia divina su tutti coloro che Lo adorano. Un sacro brivido pervade l’aria, mentre il gioiello dell’ostensorio irradia bagliori di luce ultraterrena. I cuori si aprono come petali per accogliere le benedizioni del Cielo, scaturite dall’immenso amore del Redentore per la Sua Chiesa. È l’apice mistico di un rito antico eppure sempre nuovo, un momento senza tempo in cui la terra si inchina al passaggio del suo Signore.