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sabato santo

Non ci sono riti oggi: la Chiesa rivive il mistero della sepoltura di Gesù.

Sembra che la storia di Gesù sia finita. Ma, come recita il Credo, egli discende agli inferi, a premiare la speranza degli antichi giusti. È la fase misteriosa e arcana del mistero pasquale, il modo con il quale diciamo che Cristo è Salvatore di tutti gli uomini e il Signore dell’universo.

La liturgia varia e frequente di questi giorni deve accendere la comunione intima con Cristo, il dialogo della ammirazione e della riconoscenza: egli ha patito e si è consegnato a me, perché mi ha amato di un amore singolare.

Soffermiamoci in silenzio in chiesa; restiamo in adorazione dove è riposto il Signore nell’Eucaristia: là è collocata la nuova ed eterna alleanza, il Corpo vivo di Gesù, che si è reso disponibile sulla Croce.
L’ardente meditazione riaccende e ne imprime nuovamente il ricordo.

Con questo spirito prepariamoci alla
“Notte di grazia”: così chiamiamo questa notte di veglia pasquale.

Una veglia di ascolto, di orazione, di riti; una veglia che ci associa ai fratelli e che ci induce nell’intimo della coscienza e del rapporto personale con Dio.

Buon Sabato Santo!