Nella vigilia della Domenica delle Palme, giorno che segna l’inizio della Settimana Santa durante la quale si suggella l’Amicizia tra l’Uomo e Dio che sacrifica il figlio prediletto, l’Associazione si è ritrovata per stipulare il Patto d’Amicizia con la Serenissima Casa Ducale e Comitale d’Este Orioles.
Alle ore 17.00 i numerosi invitati hanno cominciato a prendere posto tra le mura dell’antica chiesa Monumentale di S. Silvestro ove, alle 17.30, la simpatia del noto presentatore Claudio Testi, ha aperto la serata con un caloroso benvenuto ai presenti, per poi cedere la parola al generale dei CC Avv. Domenico Libertini.
L’illustre oratore, Gentiluomo dell’Associazione e fecondo scrittore e conoscitore di materie araldico genealogiche, ha ripercorso, con sintetica chiarezza, le vicende dell’antica Famiglia Ducale dalle sue origini, fino all’insediamento in Sicilia, dalla cui terrà ha origine l’attuale Capo di Nome e d’Arme, S.A.S don Antonino d’Este Orioles.
All’ interessante,e qualificata esposizione storica dell’illustre relatore, che ha avvinto l’assemblea, ha fatto seguito l’intervento del cancelliere dell’Associazione, il Nobile avv. Giovanni Mascioli. Il Dignitario dell’Associazione, nel dare lettura del decreto di nomina che concedeva la speciale “Placca, di Merito” al Duca d’Este Orioles, Gran Maestro dell’Ordine di San Contardo e Giuliano né ha ripercorso i meriti. Ci piace ricordare che la “Placca di Merito”, come pure il Collare associativo, sono i più alti riconoscimenti che il Sodalizio conferisce a quanti si sono distinti per sensibilità nei confronti dell’Associazione.
Ultimo a riceverlo, in ordine di tempo, è stato l’Ambasciatore d’Italia presso la S. Sede.
Il cerimoniale seguiva con la lettura, da parte del conte Pulvano Guelfi, cancelliere di Casa d’Este Orioles, del decreto di nomina al grado di Gran Croce dell’Ordine di San Contardo e Giuliano di mons. Presidente, nonché, all’elevazione al Rango ducale di Rocca San Marco conferito, motu proprio, a mons. Casolini di Sersale.
Questo Atto di evidente amicizia, concretizzatosi anche attraverso lo scambio delle distinzioni proprie delle rispettive Istituzioni, non poteva che essere suggellato dalla firma del gemellaggio vero e proprio al cui termine, mons. Casolini di Sersale ha rivolto un indirizzo di saluto e ringraziamento a Sua Altezza ed ai numerosi ospiti presenti, provenienti da più parti d’Italia e lagati da vincoli di amicizia e fedeltà ai festeggiati.
Nell’allocuzione, il Rettore ha voluto sottolineare come l’importanza delle antiche famiglie italiane che hanno fatto la storia e di cui visibilmente ancora oggi se ne possono ammirare i frutti attraverso le opere di arte che ci circondano e che ci hanno lasciato i loro antenati, non risieda esclusivamente nella grandezza dei Nomi, ma debba trova il suo significato in uno stile di vita all’altezza dei ruoli ricoperti.
Ha sottolineato, infatti, che la vera regalità di ogni uomo risieda, prima ancora che nei nobili natali, nel cuore di ciascuno e, primariamente, è insita nella grandezza dei gesti che egli estrinseca nell’agire quotidiano. Tanto più essi sono sinceri, tanto maggiormente sono graditi a Dio ed apprezzati dagli uomini.
All’intervento del rettore, sono seguite le non meno toccanti parole del Duca d’Este che ha sottolineato come in tempi così difficili, l’interesse verso gli antichi ordini cavallereschi, come pure l’appartenenza ad essi, potrebbe apparire come una forma esteriore insignificante , se non la si riconduce ad un autentico servizio nei confronti delle persone svantaggiate, impegnandosi con lo stesso spirito di servizio che da sempre è stato al centro dell’interesse dei veri Ordini.
Come da programma, sotto la sapiente direzione del M° Giuseppe Galli, è seguito un concerto per orchestra da camera e soprano solista dell’Accademia Ergo Cantemus di Tivoli che ha deliziato il competente uditorio della stracolma chiesa, con un repertorio particolarmente raffinato e vario, reso reso ancor più gradito dalla esperta esecuzione di capaci professionisti le cui note hanno fatto rivivere i fasti di antiche glorie musicali, vissuti nella vetusta Basilica Silvestrina.
A conclusione, dopo una breve riflessione sull’importanza di vivere cristianamente il periodo Pasquale, il “padrone di casa” a salutato i presenti per dirigersi con loro nel vicino castello Massimo, oggi trasformato in raffinato hotel, ove tutti hanno potuto continuare ed approfondire quell’amicizia nata in serata o rinsaldarne delle vecchie.
Tra le molte presenze, oltre quelle già ricordate, si sono notate quella della baronessa Loredana dell’Anno, dottoressa De Luca Mancini, consorte dell’Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, del dott. Bacheca, Sindaco di Santa Marinella, ove il duca risiede, il dott. Cola, Presidente della Banca di credito Cooperativo di Palestrina, dell’attrice Russinova e della marchesa d’Aragona, dell principe Schiavone di Favignana; del Governatore dell’Ordine di Borgogna e della consore donna Ottaviana; della signora Bianca Maria Lucibelli, del procuratore Trifuoggi e consorte, della giornalista d.ssa Senepa e della d.ssa Cattini; dei conti Modulo Morisini e di molti altri illustri ospiti.
Un ringraziamento sentito al Cavalier Crimi, responsabile del cerimoniale del Lazio ed al cavalier Bitonti, del erimoniale di Casa d’Este Orioles. Sotto il coordinamento del barone Mechi di Salle, hanno reso la cerimonia di gemellaggio un momento di autentico piacere rendendo scorrevoli le diverse fasi protocollari e mettendo al loro agio i numerosi intervenuti.
A tutti un arrivederci alla prossima manifestazione programmata per sabato 2 aprile a Roma e per la cui adesione si renderà necessario l’accredito secondo le disposizioni già inviate.